Cronistoria di
un’avventura nata per volontà di pochi ma che ha finito per coinvolgere molti.
Drin Driiiiiin,... comincia a squillare il telefono…la
sveglia è alle 6.45 ma evidentemente qualcuno non dormiva già da diverso tempo
(un nome a caso…il nostro comandante) troppo forte l’ansia e l’emozione di
affrontare questa nuova sfida. Quindi
alle 6.30 tutti a terra, ridendo e rispondendo a tutte le cavolate che venivano
scritte sul mitico gruppo whatsapp Ulysse Master (un giorno o l’altro ce lo
chiuderanno per molestie).
Il primo appuntamento ristretto a pochi intimi, destinazione
colazione, è alle 7.45 da Stellario per caffè e granita, due chiacchiere per
scambiare le sensazioni e si parte per il prossimo appuntamento: Anselmo alle
8.30! dove ci aspetta Nino Fazio (nostro comandante di operazioni insieme a
Giovanni Arena) che dopo i saluti e gli sfottò vari ed eventuali comincia
l’opera di “catechizzazione” dei nostri atleti su come affrontare questa
avventura e dà istruzioni ai terzetti che dovranno affrontare la traversata
insieme.
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Il gruppo Ulysse Nuoto che è stato impegnato nella traversata |
Ore 10…arriva il momento, il responsabile dei cronometristi,
Pizzi, fischia la partenza e i nostri nuotatori dopo aver in precedenza
saggiato l’acqua si tuffano per questa avventura. L’inizio non è dei migliori,
ci sono diverse meduse e qualcuno viene preso da un po’ di comprensibile
scoramento, ma tra un “non ce la faccio” e un “tenetemi d’occhio che mi sento
male” siamo già a 300 metri dalla riva.
Dopo venti minuti di nuoto i primi sono fermati dal
passaggio di un porta container (che dicevano essere la stessa della tragedia
del segesta jet di qualche anno fa), che anche se avevamo l’autorizzazione
della capitaneria di porto, ci passa davanti invece che dietro e fa fermare per
un attimo i nostri nuotatori impauriti da quel bestione del mare. Intanto
dietro registriamo dei richiami per Marcello che dopo averci preso gusto
vorrebbe andare a riprendere il primo gruppo, ma viene subito fermato dai
responsabili per aspettare gli altri due compagni. Notizie dall’ultima barca…arrivano
le mia urla di incitamento per Giovanni, neofita di Ulysse Master che anche se
con poca esperienza di nuoto si è voluto cimentare in questa impresa
accompagnato da quello che è stato da lui definito “il suo maestro”, Giuseppe,
che ha nuotato accanto a lui per tutto il tempo, ricordiamo anche che nella barca
poco più avanti c’è sua moglie Daniela appartenente alla vecchia guardia che
con Elisa sono le rappresentanti femminili della nostra giornata.
Al passaggio di un secondo porta container che stavolta
invece non causa problemi ai nostri nuotatori registriamo un cambiamento di
posizioni nella barca di testa con l’allungo di Antonio su Carmelo, allungo
decisivo che poi lo porterà a “vincere” la traversata con 48’21”.
Nel frattempo dietro qualche piccola difficoltà per i più
lenti a causa della fatica che comincia a farsi sentire a 500 metri circa
dall’arrivo, ma con qualche incitamento e qualche bugia tutto passa e si
continua con rinnovata verve.
Il primo a toccare la sponda calabra per la gloria di una
traversata comunque non agonistica, è come detto prima Antonio che vince su
Giuseppe e Carmelo ma con pochissimo margine a dimostrazione di un terzetto
molto ben assortito.
Meno battaglia si registra nel secondo terzetto in quanto
Marcello dopo l’impeto iniziale ha aspettato il suo compagno e caro amico
Massimo arrivando praticamente insieme, leggermente staccato Danilo che però ha
registrato anche lui una piccola impresa essendo sempre stato, sin da quando da
bambino era un agonista, un velocista di razza, che non si era mai cimentato su
lunghe distanze.
Da qui in poi tutta l’attenzione si sposta sugli arrivi dei
“più lenti” per cui c’è da aspettare qualche minuto, ma sono quelli che ci
regalano le maggiori emozioni.
All’arrivo dei primi gli altri due gruppi erano circa 20
minuti indietro, approssimativamente staccati di 800
metri, ma tutti, un volta toccata la sponda e festeggiato l’arrivo si rimettono
in barca per andare a seguire l’arrivo dei più lenti. Continuano gli
incitamenti, mentre la riva sembra sempre più vicina.
A 1h07’ dalla partenza approda sulla sponda calabra il terzo
gruppetto, quello con le nostre due donne che hanno dimostrato di essere
allenate e di non voler mollare neanche quando le meduse hanno ben pensato di
andarle a “baciare”. Con loro il nostro comandante Caroleo che ha profuso ogni
energia pur di arrivare sull’altra sponda, saranno state le sue origini
calabresi a dargli la forza di arrivare???
L’attenzione quindi si sposta sul duo in coda, Giuseppe il
maestro e Giovanni l’allievo, che procedono appaiati a 300 metri dall’arrivo
Gianni prova uno scatto ma poi si accorge di essere ancora distante…allora
decide di continuare col suo passo per altri 5 minuti fin quando la terra non
si materializza realmente e a 30 metri dall’arrivo lo scatto che chiude in
bellezza la sua traversata. Menzione d’onore va a Giuseppe, organizzatore e
promotore della traversata insieme alle nostre donne. Dopo aver raggruppato le
persone e preteso da loro i documenti, si è dedicato al suo allievo
“portandolo” fino al traguardo come una chioccia barbuta che aveva messo già in
salvo tutti gli altri pulcini.
Toccato tutti terra e dopo aver festeggiato le proprie
imprese si risale sulle barche per imboccare la via del ritorno…anche a
distanza cominciano gli sfottò e l’aria è molto allegra, alle spalle lasciamo
il pilone calabro e puntiamo verso capo peloro.
Si torna con una maggior consapevolezza dei propri mezzi e
la certezza di aver vissuto una bella esperienza e una grande prova.
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