martedì 22 luglio 2014

L’ulysse attraversa lo stretto..le sirene le abbiamo in acqua!!


Cronistoria di un’avventura nata per volontà di pochi ma che ha finito per coinvolgere molti.

Drin Driiiiiin,... comincia a squillare il telefono…la sveglia è alle 6.45 ma evidentemente qualcuno non dormiva già da diverso tempo (un nome a caso…il nostro comandante) troppo forte l’ansia e l’emozione di affrontare questa nuova sfida.  Quindi alle 6.30 tutti a terra, ridendo e rispondendo a tutte le cavolate che venivano scritte sul mitico gruppo whatsapp Ulysse Master (un giorno o l’altro ce lo chiuderanno per molestie).
Il primo appuntamento ristretto a pochi intimi, destinazione colazione, è alle 7.45 da Stellario per caffè e granita, due chiacchiere per scambiare le sensazioni e si parte per il prossimo appuntamento: Anselmo alle 8.30! dove ci aspetta Nino Fazio (nostro comandante di operazioni insieme a Giovanni Arena) che dopo i saluti e gli sfottò vari ed eventuali comincia l’opera di “catechizzazione” dei nostri atleti su come affrontare questa avventura e dà istruzioni ai terzetti che dovranno affrontare la traversata insieme.
Il gruppo Ulysse Nuoto che è stato impegnato nella traversata
Saliamo sulle barche e si parte direzione Capo peloro, da dove effettivamente partirà la traversata, lì una volta tornati in spiaggia cominciano le operazioni di “impomatamento” con crema anti meduse e anti sfregamento mentre si attende l’arrivo della “stanca” per poter partire nelle migliori condizioni ambientali.
Ore 10…arriva il momento, il responsabile dei cronometristi, Pizzi, fischia la partenza e i nostri nuotatori dopo aver in precedenza saggiato l’acqua si tuffano per questa avventura. L’inizio non è dei migliori, ci sono diverse meduse e qualcuno viene preso da un po’ di comprensibile scoramento, ma tra un “non ce la faccio” e un “tenetemi d’occhio che mi sento male” siamo già a 300 metri dalla riva.
Dopo venti minuti di nuoto i primi sono fermati dal passaggio di un porta container (che dicevano essere la stessa della tragedia del segesta jet di qualche anno fa), che anche se avevamo l’autorizzazione della capitaneria di porto, ci passa davanti invece che dietro e fa fermare per un attimo i nostri nuotatori impauriti da quel bestione del mare. Intanto dietro registriamo dei richiami per Marcello che dopo averci preso gusto vorrebbe andare a riprendere il primo gruppo, ma viene subito fermato dai responsabili per aspettare gli altri due compagni. Notizie dall’ultima barca…arrivano le mia urla di incitamento per Giovanni, neofita di Ulysse Master che anche se con poca esperienza di nuoto si è voluto cimentare in questa impresa accompagnato da quello che è stato da lui definito “il suo maestro”, Giuseppe, che ha nuotato accanto a lui per tutto il tempo, ricordiamo anche che nella barca poco più avanti c’è sua moglie Daniela appartenente alla vecchia guardia che con Elisa sono le rappresentanti femminili della nostra giornata.
Al passaggio di un secondo porta container che stavolta invece non causa problemi ai nostri nuotatori registriamo un cambiamento di posizioni nella barca di testa con l’allungo di Antonio su Carmelo, allungo decisivo che poi lo porterà a “vincere” la traversata con 48’21”.
Nel frattempo dietro qualche piccola difficoltà per i più lenti a causa della fatica che comincia a farsi sentire a 500 metri circa dall’arrivo, ma con qualche incitamento e qualche bugia tutto passa e si continua con rinnovata verve.
Il primo a toccare la sponda calabra per la gloria di una traversata comunque non agonistica, è come detto prima Antonio che vince su Giuseppe e Carmelo ma con pochissimo margine a dimostrazione di un terzetto molto ben assortito.
Meno battaglia si registra nel secondo terzetto in quanto Marcello dopo l’impeto iniziale ha aspettato il suo compagno e caro amico Massimo arrivando praticamente insieme, leggermente staccato Danilo che però ha registrato anche lui una piccola impresa essendo sempre stato, sin da quando da bambino era un agonista, un velocista di razza, che non si era mai cimentato su lunghe distanze.
Da qui in poi tutta l’attenzione si sposta sugli arrivi dei “più lenti” per cui c’è da aspettare qualche minuto, ma sono quelli che ci regalano le maggiori emozioni.
All’arrivo dei primi gli altri due gruppi erano circa 20 minuti indietro, approssimativamente staccati di 800 metri, ma tutti, un volta toccata la sponda e festeggiato l’arrivo si rimettono in barca per andare a seguire l’arrivo dei più lenti. Continuano gli incitamenti, mentre la riva sembra sempre più vicina.
A 1h07’ dalla partenza approda sulla sponda calabra il terzo gruppetto, quello con le nostre due donne che hanno dimostrato di essere allenate e di non voler mollare neanche quando le meduse hanno ben pensato di andarle a “baciare”. Con loro il nostro comandante Caroleo che ha profuso ogni energia pur di arrivare sull’altra sponda, saranno state le sue origini calabresi a dargli la forza di arrivare???
L’attenzione quindi si sposta sul duo in coda, Giuseppe il maestro e Giovanni l’allievo, che procedono appaiati a 300 metri dall’arrivo Gianni prova uno scatto ma poi si accorge di essere ancora distante…allora decide di continuare col suo passo per altri 5 minuti fin quando la terra non si materializza realmente e a 30 metri dall’arrivo lo scatto che chiude in bellezza la sua traversata. Menzione d’onore va a Giuseppe, organizzatore e promotore della traversata insieme alle nostre donne. Dopo aver raggruppato le persone e preteso da loro i documenti, si è dedicato al suo allievo “portandolo” fino al traguardo come una chioccia barbuta che aveva messo già in salvo tutti gli altri pulcini.
Toccato tutti terra e dopo aver festeggiato le proprie imprese si risale sulle barche per imboccare la via del ritorno…anche a distanza cominciano gli sfottò e l’aria è molto allegra, alle spalle lasciamo il pilone calabro e puntiamo verso capo peloro.
Si torna con una maggior consapevolezza dei propri mezzi e la certezza di aver vissuto una bella esperienza e una grande prova.
In molti c’è la voglia di riprovarci, magari regalandosi qualcosa di ancora più probante, ma in quel momento ognuno pensa a godersi le meraviglie paesaggistiche che solo lo stazionare in mezzo allo stretto può regalare.
 

domenica 6 luglio 2014

Come ci alimentiamo?

Buongiorno cari lettori...
Oggi parliamo di alimentazione, e lo vorrei fare partendo da un articolo interessante uscito sulla Gazzetta dello Sport che parlava di come sia cambiato il rendimento di Nole Djokovic da quando ha cambiato modo di alimentarsi (senza entrare nello specifico delle polemiche che poi l'articolo ha scaturito).
Novak Djokovic tennista numero 2 al mondo del circuito ATP e freschissimo finalista di Wimbledon 2014, è riuscito a fare quel salto di qualità che gli serviva per affermarsi a grandi livelli, anche grazie all'alimentazione e dopo aver scoperto di essere celiaco. Cominciamo quindi col dire che non è detto, anzi è accertato, che chi abbia delle intolleranze di qualsiasi tipo viva peggio delle persone "normali" o sia limitato nelle proprie scelte, piccole o grandi che siano!!
Infatti non si parla solo di dieta in senso stretto, cioè mangiare meno, ma si parla sempre più di dieta intesa come regime alimentare controllato, che consente allo sportivo ma anche al non sportivo di avere sensazioni fisiche e mentali differenti rispetto ad una persona che non pone nessuna attenzione verso questo modo di approcciare l'alimentazione.
Infatti è ormai accertato che alcuni alimenti è meglio ingerirli in determinati momenti della giornata piuttosto che in altri (i carboidrati ad esempio) e non esagerare nelle quantità per riuscire a mantenere un'equilibrio funzionale dello stomaco tale da permettere un'esatta ripartizione delle forze e della brillantezza durante la giornata.
Personalmente provando ad adottare questo regime ormai da quasi 3 anni comincio a conoscere il mio corpo e le sensazioni che questo mi trasmette, tutto ciò porta a conoscere anche i momenti in cui si può "sgarrare" perchè sennò non sarebbe più un modo per stare meglio ma una continua privazione che porterebbe negatività!!
Perciò la parola d'ordine è IMPARARE!! imparare prima di tutto a documentarsi (e spero di potervi aiutare pian piano grazie ai post su questo blog) imparare a conoscersi e a conoscere i propri limiti, imparare a conoscere cosa mangiamo e cosa c'è nel cibo che compriamo per poter iniziare un percorso virtuoso.